ASSISI

La città di San Francesco

indicazioni stradali

Breve nozione di storia

Lo sapevate che...

Luoghi da visitare

La Basilica di San Francesco

La Basilica di San Francesco ospita le spoglie del celebre Santo, che fu ufficialmente canonizzato da papa Gregorio IX il 15 luglio 1228, appena due anni dopo la sua morte.

La costruzione  fu avviata dallo stesso papa Gregorio IX nel 1228 e consacrata il 25 maggio 1253 da papa Innocenzo IV. Nonostante l’importanza e la bellezza di questa struttura, gli architetti responsabili del suo design rimangono ancora sconosciuti.

La basilica superiore ha subito danni causati dal terremoto del 26 settembre 1997, con il crollo di parte della volta e la tragica perdita di vite umane, tra cui frati e tecnici della Soprintendenza.

Dall’esterno, sembra un’unica struttura ma, in realtà, è composta da due chiese sovrapposte. Questa struttura è stata il luogo di lavoro di illustri artisti come Cimabue, Giotto, i Lorenzetti e Simone Martini.

La chiesa inferiore svolge la funzione di chiesa sepolcrale ed è evidente da presenza di una cripta. Conserva ancora un aspetto quasi romanico e manca di altezze significative.

La chiesa superiore, invece, presenta una facciata semplice ma gli interni mostrano i caratteristici elementi dell’architettura gotica italiana. All’interno, si possono ammirare i famosi affreschi di Giotto che rappresentano, in 28 scene, la vita di San Francesco, oltre ad altre opere di Cimabue.

Accanto al lato sud della basilica si erge l’imponente torre campanaria, completata nel 1239, con i suoi eleganti dettagli di cornici e archetti pensili. All’interno di questa torre si trovano sette campane.
Per rimanere sempre aggiornati sugli orari e le celebrazioni, vi invitiamo a consultare il seguente link.

Basilica di San Francesco in Assisi

Santuario di San Francesco Piccolino

San Francesco, una figura storica di grande importanza, ha avuto origine ad Assisi molti secoli fa, anche se la data precisa del suo ingresso nel mondo rimane incerta, poiché l’epoca in cui viveva non si misurava il tempo come facciamo oggi.

Prima della sua venuta, un predicatore itinerante cristiano fece il suo arrivo nella città e condivise messaggi di pace e bontà con tutti i suoi abitanti. Quando la madre di San Francesco si trovò in difficoltà durante il parto, questo predicatore consigliò di far nascere il bambino in una modesta stalla, come era avvenuto per Gesù stesso.

Oggi, quella stalla è diventata una splendida cappella situata nella piazza principale della città, che è stata trasformata nel corso del XIII secolo.

L’interno di questa cappella è affascinante, riccamente decorato con meravigliosi dipinti, mentre l’esterno presenta uno stile architettonico che combina elementi del romanico e del gotico. Sulle arcate della cappella sono visibili antiche iscrizioni in una lingua straniera, che testimoniano il fatto che un tempo quest’edificio servisse come dimora degli animali, ma che ora è divenuto un luogo di grande significato per coloro che desiderano vedere il luogo in cui San Francesco è venuto al mondo.

La cappella incarna la tradizione e la spiritualità che circonda la figura di San Francesco, offrendo a tutti coloro che la visitano l’opportunità di connettersi con il passato e di riflettere sulla sua eredità di pace e compassione.

Chiesa di Santa Maria sopra Minerva

Vi ritroverete estasiati nel vedere l’imponente edificio che si erge nella piazza del Comune.  Conserva ancora intatta la sua facciata originale, che in passato dominava una piazza che era identificata come il centro del foro romano. La sua posizione elevata su un podio ne enfatizza l’imponenza.

Occorre sottolineare che dopo la caduta dell’Impero Romano e la conversione dei pagani al cristianesimo, il tempio di Minerva subì varie trasformazioni. Fu utilizzato come carcere, abitazioni, negozi e infine divenne la sede del consiglio comunale. Nel corso del Medioevo, fu convertito in una chiesa, prendendo il nome di Santa Maria sopra Minerva.

Recentemente, è stato scoperto un breve tratto del tempio accanto all’altare, con un arco murato che è ancora visibile. Sono state rivelate parti del pavimento romano originale e il massiccio muro di terrazzamento sul retro.

È possibile visitare l’edificio tutti i giorni dalle sette del mattino alle dieci di sera.

Sono certa che sarete affascinati dalla sua maestosità proprio come lo sono stata io.

Duomo di San Rufino

La maestosa cattedrale di San Rufino è situata nel cuore del centro storico di Assisi, dominando la piazza con la sua affascinante facciata romanica.

Questo Duomo,  rappresenta la terza struttura costruita sulla tomba del vescovo martire San Ruffino, fu inizialmente edificato nel VII secolo sulle rovine di un tempio romano dedicato a Cerere. Successivamente, nel 1036, il vescovo Ugone decise di ricostruirla e conferirle il titolo di Cattedrale.

Nel 1134, il Capitolo dei Canonici di San Rufino prese la decisione di demolire la Basilica Ugoniana e di erigere una nuova cattedrale, ancor più imponente. Risparmiando solo la cripta e la torre campanaria.

Una lapide murata all’esterno dell’abside ricorda che i lavori per il nuovo edificio sacro ebbero inizio nel 1140.

L’interno della cattedrale presenta tre navate separate da pilastri, con una pianta basilicale. Tuttavia, nel 1571, l’architetto Galeazzo Alessi si occupò di un completo rinnovamento.

All’inizio della navata destra, si trova l’antico fonte battesimale dove, secondo la tradizione, furono battezzati San Francesco, Santa Chiara e, forse, nel 1197, anche Federico II di Svevia. 

All’interno del Duomo si trova anche una cripta, che ospita un piccolo museo con reperti trovati ad Assisi, nonché il primo sarcofago che ha custodito le reliquie del santo.

Vi lascio il Link per essere sempre aggiornati su orari e celebrazioni.

Duomo di San Ruffino Assisi

La Basilica di Santa Chiara

La Basilica di Santa Chiara è un edificio religioso, costruito in stile neoromanico, dai monaci benedettini, che avevano il desiderio di onorare Santa Chiara.  Nata  nel 1194 e morta il 13 settembre 1253.

La Basilica di Santa Chiara è sorta prima ancora del Duomo e si trova nel cuore di Assisi. È  stata costruita sui resti di diversi edifici romani e paleocristiani. 

Nel 1536 subì gravi danni a causa di un terremoto, subì un restauro nel 1740 e nel 1928 a causa dei danni subiti durante la prima guerra mondiale.

Il complesso comprende:

  • la cripta dove troverete le spoglie di Santa Chiara,
  • la sacrestia con affreschi di Giotto
  • la chiesa gotica a tre navate divise da colonne romaniche, con un transetto fiancheggiato da due cappelle.
  • l’oratorio con il Crocifisso che parlò a San Francesco nell’Eremo di San Damiano e fu alla base della sua scelta di vita.

Vi lascio il link per essere sempre aggiornato su orari e celebrazioni.

Basilica di Santa Chiara Assisi

Abbazia di San Pietro

La  chiesa di San Pietro sorse dalle sapienti mani dei benedettini nel lontano X secolo.

Ma vi racconterò un segreto: la sua storia affonda le sue radici in un’antica necropoli romana che solcava quella stessa terra.

L’interno è caratterizzato da tre navate separate da eleganti pilastri, con un presbiterio rialzato, un’abside semicircolare e  una sontuosa cupola che svetta sopra di voi. Ma ciò che catturerà la vostra attenzione saranno le preziose testimonianze del passato: ben sei tombe risalenti ai secoli XIV e XV, e frammenti di affreschi che raccontano storie d’altri tempi.

Di particolare importanza all’interno della chiesa è il sarcofago contenente il corpo di san Vittorino martire, terzo vescovo di Assisi e co-protettore della città, che si trova sotto l’altare maggiore.

Un elemento affascinante che si può scoprire all’interno  è il sigillo dei templari, raffigurante un elegante fiore a sei petali. Questa sigla è situata sulla parete destra della chiesa, nel passaggio che porta alla cripta.

Ecco una chicca che renderà la vostra visita indimenticabile: potrete addirittura soggiornare in questa affascinante chiesa! Sì, avete capito bene. San Pietro accoglie i pellegrini, offrendo loro ospitalità e un rifugio spirituale.

Per ulteriori dettagli e informazioni consiglio di consultare il collegamento disponibile qui di seguito.

Chiesa di San Pietro

La Rocca Maggiore

Se desiderate visitare la Rocca Maggiore, sarà necessario compiere una piacevole e impegnativa camminata in salita, ma posso assicurarvi che la fatica sarà ampiamente ripagata.

Questa imponente struttura domina maestosamente la città di Assisi ed è stata utilizzata come strumento difensivo, costruita inizialmente sulle rovine di un’antica fortezza etrusca.

Le prime informazioni certe sulla Rocca risalgono al 1174, quando l’Arcivescovo di Magonza ne prese possesso per conto di Federico Barbarossa, diventando da allora la sede del potere feudale tedesco. Tuttavia, il Papa Innocenzo III espulse il duca di Spoleto e il giovane Federico II di Svevia, ponendo così fine al dominio tedesco e dando il controllo ai guelfi.

La città rimase sotto il dominio dei guelfi fino al 1319 e dopo la guerra tra Assisi e Perugia nel 1321, una breve pace fu seguita da anni di battaglie sanguinose che lasciarono entrambe le rocche gravemente danneggiate e abbandonate nel 1330.

Nel 1362, il Cardinal Albornoz decise di ristrutturare le due rocche assisane, rendendole ancora più forti e difendibili.

Con il passare dei secoli, la Rocca Maggiore fu ampliata e modificata fino al 1501, quando fu occupata da Cesare Borgia, le cui truppe saccheggiarono le chiese e perpetrarono orrori su suore innocenti.

Abbandonata nel 1600, la Rocca Maggiore è rimasta intatta fino ad oggi, consentendoci di visitarla e ammirare un panorama mozzafiato.

Di seguito, troverete il link per gli orari e i prezzi di visita.

La Rocca Maggiore di Assisi

Se non avete fretta vi consiglio di visitare anche...

L’Eremo delle Carceri

Non fatevi ingannare dalla parola “carcere” che non vuol dire “prigione” ma proviene dal latino “carcer” che significa luogo appartato, solitario. Perfetto per la vita di preghiera.

Qui venivano Francesco, i suoi compagni e, dopo di loro, i frati per periodi limitati di preghiera. 

Questo antico luogo francescano si trova  sul monte Subasio a 4 km da Assisi e a 800 mt di altezza, nel cuore di un bosco di lecci secolari, si arriva  dal centro di Assisi con una “passeggiata”, vi avviso il tratto è in pendenza quindi bisogna essere preparati.

Il luogo è uno dei santuari francescani custoditi dai Frati Minori della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi. 

Apertura giorni feriali
6.30 – 18.00 

Apertura giorni festivi
7.30 – 18.00 

Palazzo Vallemani e Pinacoteca Comunale di Assisi

Palazzo Vallemani è il più bel palazzo di Assisi: si trova a pochi minuti da piazza del Comune, in Via San Francesco.

Il piano nobile è completamente affrescato da pittori umbri e toscani del 1600 ed ospita la Pinacoteca Comunale con affreschi di epoca medioevale e rinascimentale provenienti da edifici civili e religiosi di Assisi e dintorni.

I pezzi più importanti della raccolta sono una Maestà attribuita a Giotto e alcuni dipinti del Perugino.

Vi lascio sotto il link con prezzi e orari.

Vallemani e Pinacoteca Comunale di Assisi

Leggende su Assisi

Sono entusiasta di svelarvi un segreto che mai avrei immaginato trovarmi in questa piccola città: nell’aria si avverte un’insolita serenità interiore, un vero e proprio tocco di magia.
Ma non finisce qui, perché ad Assisi ci sono leggende che vanno ben al di là delle solite storie. E io sono pronta a rivelarvi quelle che mi hanno conquistato.
Siete pronti ad essere sconvolti? Iniziamo con:

Monaci Fantasma

Si narra che tanti anni fa ci fosse un monastero, ormai distrutto, in una zona non precisata delle colline umbre, dietro Assisi.
 La comunità locale era estremamente devota e ogni opportunità era buona per supplicare i frati di organizzare novene o veglie di preghiera. A volte imploravano per fermare la pioggia, altre volte per invocarla, o semplicemente per ringraziare Dio per un buon raccolto.

Ma i monaci non accoglievano con gioia tutte queste manifestazioni di fede. Anzi, “Chi diavolo ha voglia di uscire di notte al freddo?”, si mormoravano l’un l’altro con disapprovazione. “E perché mai organizzare un’altra veglia di preghiera quando già abbiamo le messe e i vespri?”, brontolavano senza freni mentre si preparavano per accontentare i fedeli. Partecipavano malvolentieri, e, ovviamente, senza alcuna fede.

Mentre i contadini pregavano e imploravano l’aiuto divino, i monaci pensavano a ganzo e non davano peso a quelle cerimonie. Pareva che vivessero senza alcun riguardo alle regole ecclesiastiche.

Oggi del monastero non rimane altro che qualche rudere. Forse a causa di un’epidemia, o forse per un “intervento divino”, tutti i religiosi morirono nel giro di pochissimo tempo. Alla fine, persino il convento venne raso al suolo.

Dopo alcuni mesi, nelle campagne circostanti, si dice che si possa ancora talvolta avvistare una fila di figure oscure che si muovono con fiaccole accese. “Si sentono persino preghiere e canti…”, si sussurra tra la gente del luogo.

A quel punto le persone capirono: quelle ombre nere erano gli spiriti dei monaci che, costretti dalla morte, dovevano svolgere quegli stessi riti che avevano tanto disprezzato in vita. Ancora oggi, si dice che processioni strane e inquietanti sfilino sulle colline, guidate da figure vestite con i cappucci e portando fiaccole accese. Piccole luci che supplicano il perdono divino per una comunità che per secoli si era macchiata di tanti peccati.

 

La leggenda dei cavalli d’argento

Nell’antica abbazia, si narra che i monaci custodissero una ricchezza inestimabile, forse frutto di doni celesti o forse di un tesoro misterioso. Pare che possedessero una vasta quantità di argento, tanto da poter ferrare gli zoccoli dei cavalli con il prezioso metallo. Non solo: impreziosivano anche i finimenti e le staffe con fibbie d’argento, tanto erano opulenti.

Questi cavalli, così ornati, sembravano quasi creature magiche, che brillavano di giorno e diventavano eterei nelle notti illuminate dalla luna. La leggenda narra che fossero invincibili e immortali, tanto che perfino un lupo, cercando di attaccare e uccidere uno di essi, si ritrovò a fuggire scioccato di fronte all’animale che incolume raggiungeva spavaldo la vicina Matigge.


Quest’enorme ricchezza dei monaci potrebbe far parte di un tesoro mai scoperto, celato ancora oggi tra le rovine. Si parla di monili e gioielli d’argento, forse dotati di poteri magici, in grado di rendere invincibile chiunque li indossi.

In conclusione, l’abbazia custodisce segreti e tesori che attendono ancora di essere svelati, pronti a stupire chiunque si avvicini a queste antiche rovine.

Le chicche di Pamela

Libri che vi consiglio

In questo caso vi consiglierei  di leggere

San Francesco di Maria Sticco.

Cinematografia

Siete a conoscenza del fatto che il film “Uccellacci e uccellini“, diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1966 e interpretato da Totò e Ninetto Davoli, rappresenta l’ultima grande interpretazione di Totò come protagonista? Durante il film, la meravigliosa vallata dell’Umbria viene ripresa in modo suggestivo, tanto da essere utilizzata anche da Franco Zeffirelli in “Fratello Sole, sorella Luna”, un adattamento della vita di San Francesco. In questa pellicola è possibile ammirare la pittoresca cittadina di Assisi, così come il maestoso Palazzo dei Consoli di Gubbio.

Inoltre, Assisi è stata scelta come location per “Assisi Underground”, film del 1985 diretto da Alexander Ramati e basato sul suo libro del 1978. L’ambientazione del film spazia tra Assisi e Perugia.

Curiosamente, una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso riguardo ai numerosi film ispirati a San Francesco è il fatto che spesso siano stati girati in altre località, anziché ad Assisi stessa.

In conclusione, questi film rappresentano delle straordinarie opere cinematografiche, che hanno saputo catturare la bellezza e l’atmosfera unica dell’Umbria, pur se talvolta l’ambientazione non corrisponde alla vera località storica.

Chi è lento pe' magnà, è lento pe' faticà. (Chi è lento nel mangiare, è lento per faticare.)

Dovete sapere che siamo in piena zona del Farro, quindi soprattutto d’inverno è protagonista la zuppa.

Questa volta desidero lasciarvi una ricetta tipica, preparate gli ingredienti (meglio se acquistati ad Assisi o dintorni) e assaporate un piatto genuino e gustoso.

Ingredienti:

  • farro 250 gr
  • 1 fetta di prosciutto crudo da 100 gr
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • pomodori maturi 100 gr
  • sale
  • pepe nero macinato
  • acqua 2,5 lt

A Vostra discrezione

  • 4 cucchiai di ricotta secca di Norcia grattugiata
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • qualche goccia di olio al peperoncino

Lasciate ammollo il pregiato farro di Assisi per tutta la notte, così da garantirne una cottura perfetta e un sapore ricco di tradizione.

Iniziate la preparazione del brodo, creando un gustoso soffritto con del cubettato prosciutto, sedano, carota e cipolla tritati finemente. Aggiungete poi i pomodori privati di buccia e semi, unitamente all’acqua necessaria, e lasciate cuocere a fuoco dolce per almeno un’ora, fino a quando il brodo si sarà ridotto della metà.

Una volta pronto, filtrate il brodo attraverso un panno umido, rimettendolo poi nella pentola originale. Portatelo nuovamente ad ebollizione e versatevi il farro, lasciando cuocere per 30 minuti e mescolando frequentemente per evitare che il farro si attacchi al fondo. Regolate il sapore con un pizzico di sale e pepe secondo i vostri gusti personali.

Ultimo tocco di maestria: servite la minestra ben calda. Se lo desiderate, potrete aggiungere un filo di olio al peperoncino per regalare un tocco di piccantezza e una grattugiata di ricotta secca di Norcia per arricchire il sapore.

Preparatevi ad un’esperienza culinaria ricca di autenticità e bontà!

Dove abbiamo soggiornato

Resort Coldimolino

Questo soggiorno è stato un regalo, molto gradito, di matrimonio.

Resort Coldimolino regala ai suoi ospiti l’incanto di una dimora d’epoca settecentesca ben  restaurata e ristrutturata.
Posso dire che ci siamo trovati in un’oasi di pace e tranquillità.

Si trova lungo il “Percorso Francescano” che collega Assisi. 

A soli 7 km  dall’affascinante centro medievale di Gubbio e a circa un’ora di macchina da Assisi.

Vi accoglieranno una chiesetta, il ristorante e a vostra disposizione una piscina per rinfrescarvi nelle ore calde.

Siamo rimasti impressionati dal giardino curatissimo e romantico.

Vi lascio sotto il link, in caso vi avessi convinto a soggiornare qui.

Resort Coldimolino

Nell’arrivare lungo la strada abbiamo fatto un incontro simpatico con gli asinelli. Per chi non lo sapesse sono i miei animali preferiti.

La tua guida

Ciao 

sono Pamela appassionata di viaggi, borghi e castelli medievali, ho un debole per le armature e quando le vedo non resisto a non toccarle! 

Nel tempo libero mi piace immergermi nella lettura, mi definisco una divoratrice di libri e amo la natura e gli animali, i miei preferiti sono i cani e gli asinelli.

Ma soprattutto amo scrivere.

Se ti piacciono i romanzi gialli, dovresti dare un’occhiata ai miei ultimi titoli! 

Cliccate su questo link per saperne di più. 

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