Verrès
Breve nozione di storia
Il Castello
Il Castello di Verres, maestoso ed imponente, svetta su un promontorio roccioso sopra l’abitato di Verrès. La sua rinascita risale al XIII secolo, quando fu costruito dalla famiglia De Verretio. Il maniero, senza elementi decorativi e di aspetto austero, si presenta come un elegante cubo di trenta metri di lato.
La storia del Castello si intreccia con quella della Valle d’Aosta. Nel XIV secolo, le terre passarono nelle mani della famiglia Challant, protagonisti di una controversa ereditaria sul possesso del castello. Nel 1456, dopo una lunga lotta di successione, Caterina dovette cedere il controllo del maniero al cugino Giacomo di Challant Aymavilles. Nel 1661, Carlo Emanuele II, duca di Savoia, ordinò lo smantellamento degli armamenti del Castello per garantire un maggiore controllo sulla Valle e il maniero fu abbandonato.
Fortunatamente, dopo un lungo periodo di abbandono, il Castello fu dichiarato monumento nazionale e passò alla Regione Valle d’Aosta nel secondo dopoguerra. Oggi, il Castello di Verres è visitabile e rappresenta una testimonianza importante della storia della Valle d’Aosta e del patrimonio culturale italiano.
Lo sapevate che...
Dal 1949 ad oggi, ogni anno, Verrès si trasforma in un teatro a cielo aperto per celebrare il carnevale più emblematico della Valle d’Aosta. Tutti si preparano a rivivere l’episodio incantato del 31 maggio del 1449, quando Caterina di Challant e suo marito Pietro d’Introd si unirono alla festa e ballarono con gli abitanti del borgo.
E non è solo uno spettacolo visivo, ma un’esperienza completa per il palato e per l’anima. Il castello diventa il cuore della manifestazione, che annovera cene sontuose, balli in maschera e rappresentazioni teatrali, come l’indimenticabile “Una partita a scacchi” di Giuseppe Giacosa.
Se non hai mai vissuto il carnevale di Verrès, devi farlo almeno una volta nella vita. Sarai travolto dalla magia e dalla bellezza di questi luoghi incantati.
Lavori di smantellamento il giorno dopo il Palio. Clicca sulla foto per ingrandirla.
Descrizione del castello
Una volta entrati nella dimora, ci si trova in un ampio androne accompagnato da una botola posta sul soffitto. Lo sguardo casuale si poserà su una finestrina presente sul muro di fronte all’ingresso e cinque feritoie, una delle quali ha sostituito un’ex entrate di servizio.
L’accessibilità interna è ulteriormente protetta da un doppio ordine di porte di grande resistenza, progettati per permettere lo scorrimento di una saracinesca. La superiore protettiva esce nel cortile centrale quadrato, che si presenta illuminato da un foro centrale cubico. Quest’ultimo è stato realizzato per permettere il passaggio della luce naturale all’interno e per raccogliere l’acqua piovana quando era necessario in periodo d’assedio.
Per giungere alla zona della cucina dei soldati, una porta a ridosso dell’attacco delle scale fornisce l’accesso dal cortile. Quest’area è caratterizzata da un bellissimo camino, in cui la potente fiamma rendeva squisiti piatti di carne.
Visitando il castello, si potrà anche ammirare un salone con doppio camino e una piacevole vista sul giardino interno, dotato di un pratico passavivande verso la cucina, presumibilmente utilizzato come refettorio per il personale e alloggiamento dei valorosi soldati.
La straordinaria cucina è caratterizzata da tre camini, uno di cui di dimensioni monumentali, armadi a muro e un’interstizio suggestivo.
Le camere presentano una temperatura naturale grazie ai grandi camini e latrine che si affacciano all’esterno. Naturalmente, una guida appassionata accompagnerà la vostra visita raccontando la straordinaria avventura storica del castello.
Leggende su Verrès
Wow, ci troviamo di fronte a un mistero intrigante! Esiste una leggenda che ha circolato per anni, ma ora viene raccontata sotto un’angolatura completamente nuova. Quale versione sarà quella veritiera?
La leggenda di Bianca Maria
Il castello è avvolto da un’antica leggenda: pare che nelle sue stanze si aggiri il fantasma di una donna. La contessa Bianca Maria di Challant, per la precisione. La nobildonna visse nel castello per tre anni, dal 1522 al 1525, ma la sua vita non fu affatto serena. Sposata a soli 15 anni con un ricco nobile che morì poco dopo le nozze, Bianca Maria decise di risposarsi con un ambizioso luogotenente dei Savoia. Peccato che il matrimonio non fosse felice: l’uomo era sempre in viaggio e la contessa si consolava tra le braccia di numerosi amanti. Uno di questi, però, fu respinto dalla donna e, accecato dalla gelosia, la denunciò per un crimine che non aveva commesso. Così, a soli vent’anni, Bianca Maria fu processata e condannata a morte a Milano tramite decapitazione. Si dice che la sua figura si materializzi nelle sere d’estate, accanto alla fontana ottagonale nel cortile del castello. La gente del luogo è ancora ammaliata dalla triste leggenda della contessa, che da fantasma sembra ancora essere alla ricerca di giustizia per la terribile morte subita.
Seconda versione
Maria Bianca, la giovanissima contadina trasformata in contessa grazie al matrimonio con il ricco feudatario, aveva tutto ciò che una ragazza poteva desiderare: bellezza, stupore degli altri e una vita di agi. Tuttavia, la morte prematura del marito la spinse a cercare altrove la sua fortezza sociale, finendo così per sposare un ambizioso luogotenente dei Savoia che, però, la lasciava spesso sola al castello. Iniziò allora il suo gioco capriccioso, fatto di acquisti folli e di amanti belli ed eleganti, ma soprattutto disponibili a compiacerla. Ben presto, però, questa vita dissoluta si rivelò pericolosa e la contessa, per paura che il marito ne venisse a conoscenza, decise di far uccidere i suoi amanti e di nasconderne i corpi nel pozzo delle fondamenta del castello. Ma proprio quando pensava di aver risolto il problema, la sua vita divenne un inferno: un soldato del castello, innamorato di lei e non corrisposto, decise di vendicarsi spargendo dicerie sulla sua presunta colpevolezza di un omicidio di un nobile scomparso. La contessa, terrorizzata dall’idea che il marito venisse a saperne qualcosa, decise di assoldare un sicario per eliminare il soldato, cadendo, però, in un tranello ben congegnato dall’odiato rivale. Processata e condannata alla decapitazione, Maria Bianca morì ancora giovane e piena di vita. Da allora, il castello fu infestato da uno spettro femminile capace di terrorizzare o ammaliare i presenti.
Le chicche di Pamela
Libri che vi consiglio
Durante la mia breve fuga dalla routine quotidiana, ho deciso di concedermi un regalo speciale: un libro che mi immergesse nella bellezza dei castelli di questa regione. Se siete alla ricerca di ispirazione per le prossime vacanze, non posso che suggerirvi caldamente di acquistarlo.
Castelli della Valle d’Aosta” di Enrico Croce e Alessandra Pueroni
Cinematografia
Film girati in Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta è stata il set di numerosi film che hanno lasciato il segno nella storia del cinema! Avete mai sentito parlare di Avengers: Age of Ultron? Sì, proprio quello che ha fatto impazzire i fan dei supereroi Marvel Comics nel 2015! E le scene d’azione con i personaggi interpretati da Jeremy Renner, Scarlett Johansson, Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen, dove sono state girate? Proprio in Valle d’Aosta! Castello di Verrès, Castel Savoia, Forte di Bard, Pont-Saint-Martin…questi luoghi magici hanno fatto da sfondo a questa epica avventura!
Ma non è solo questo l’unico film che ha scelto la Valle d’Aosta come location. Fate un salto nel 2021 con Diabolik, una pellicola attesa da molti appassionati. Questo famoso ladro, creato dalle eccellenti Angela e Luciana Giussani, incontra finalmente la sua amata Eva Kant proprio qui, in questa splendida regione italiana. Courmayeur è stata la perfetta scenografia per alcune riprese mozzafiato!
Ma non finisce qui. Anche Fracchia contro Dracula, L’Incredibile storia de L’Isola delle Rose e Kingsman – Il cerchio d’oro, hanno scelto la Valle d’Aosta come sfondo per alcune scene indimenticabili.
E veniamo a parlare di 007…sì, proprio Sean Connery, l’agente segreto più famoso del mondo, ha scelto la Valle d’Aosta come meta per una partita di gioco d’azzardo. Visitò il Casino de la Vallée a Saint-Vincent e la leggenda vuole che, dopo aver perso due volte, la terza volta sia riuscito a vincere puntando sul numero 17!
Che storia incredibile! Insomma, la Valle d’Aosta ha tutto quello che serve per far battere il cuore agli amanti del cinema!
Quan lo vin l’est terrià, te fat beire. (Quando il vino è spillato, bisogna berlo)
Prodotti tipici della Valle d’Aosta
Il Lardo è una specialità di un piccolo paese della Bassa Valle, vicino al Piemonte, Arnad. Questo lardo è l’unico DOP in Europa e vanta una lunga tradizione che rispecchia fedelmente un antico disciplinare
la Fontina DOP. La produzione di questo formaggio segue un rigoroso disciplinare che dal 1955 ne stabilisce le caratteristiche: il latte proviene da sole mucche valdostane alimentate con foraggio locale, si tratta di un formaggio a pasta semicotta le cui forme vengono lasciate stagionare in un ambiente umido e freddo per almeno tre mesi e salate a secco.
Jambon de Bosses DOP
Un delicato prosciutto crudo locale il cui sapore aromatico deriva dal particolare procedimento di stagionatura e dalle condizioni climatiche dettate dall’alta quota. Questo prosciutto noto sin dal 1397, come testimoniano alcuni documenti custoditi negli archivi dell’ospizio del Gran San Bernardo, viene stagionato per almeno 12 mesi. L’altitudine e le condizioni climatiche fanno il resto conferendo a questo salume un sapore unico
Dove abbiamo soggiornato
Tipica mansarda Valle d’Aosta
Abbiamo trovato il nostro rifugio a Fénis!
Questo appartamento è stato la scelta perfetta per soddisfare la nostra passione per i castelli antichi.
Il proprietario ci ha accolto con calore e la casa era immacolata e dotata di ogni comfort.
C’è persino un piccolo supermercato a soli trecento metri di distanza! Inoltre, il parcheggio era comodissimo per mio marito, che è sempre felice quando non deve cercare posteggio.
Non vediamo l’ora di tornare in questo posto meraviglioso!
La tua guida
Ciao
sono Pamela appassionata di viaggi, borghi e castelli medievali, ho un debole per le armature e quando le vedo non resisto a non toccarle!
Nel tempo libero mi piace immergermi nella lettura, mi definisco una divoratrice di libri e amo la natura e gli animali, i miei preferiti sono i cani e gli asinelli.
Ma soprattutto amo scrivere.
Se ti piacciono i romanzi gialli, dovresti dare un’occhiata ai miei ultimi titoli!
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