CASTELLO DI ZUMAGLIA
Zumaglia / Ronco Biellese
indicazioni stradali
Breve nozione di storia
La storia di Zumaglia, come accade per molte città italiane, è strettamente legata al suo castello omonimo. Le prime tracce storiche risalgono al X secolo, quando il castello fu annoverato tra le donazioni imperiali fatte al vescovo di Vercelli.
Successivamente, nel 1243, la zona fu venduta al Comune di Vercelli, ma presto il possesso ritornò al vescovado, sotto la guida di Martino Avogadro di Quaregna. Durante il XIV secolo ci fu una rivolta capeggiata dal canonico Ardizzone Codecapra che pose fine al dominio dei vescovi di Vercelli sul Biellese, e così la rocca di Zumaglia seguì la sorte di Biella e passò sotto il dominio diretto di Amedeo VI di Savoia.
Nel 1416, la gestione diretta del castello tramite castellani nominati dalla casa regnante risultò poco produttiva e Zumaglia venne declassata a feudo. Nei secoli successivi passò di mano in mano; l’ultima famiglia di feudatari fu quella di Francesco Felice Pillotti, i cui eredi restarono signori del luogo fino all’abolizione dei privilegi feudali.
Lo sapevate che...
Sapevi che il nome Zumaglia ha una bellissima origine?
Deriva di fatto dalla parola biellese “zumaja”, che significa “mammella”. E non è casuale!
Guardando le due colline di Zumaglia da lontano, infatti, sembrano proprio due dolci monticelli separati da una rigogliosa foresta.
Che meraviglia!
Luoghi da visitare
Castello di Zumaglia
Il castello di Zumaglia è un edificio di grande fascino, le cui prime documentazioni risalgono intorno al 1377.
Originariamente posseduto dai vescovi Biellesi, il castello passò poi nelle mani del marchese Filiberto Ferrero Fieschi e, dopo una serie di vicissitudini belliche, venne ricostruito ex novo nel 1930 grazie all’ambizioso piano di riqualificazione dell’imprenditore Vittorio Buratti.
L’edificio, che conserva i basamenti murari in pietra e la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana della struttura medioevale, è stato arricchito con un grande salone decorato con affreschi che ripercorrono le fasi storiche del castello.
Alla base della torre è presente anche la cappella del Sacro Cuore, seppur purtroppo deteriorata dall’umidità.
Nonostante la ricostruzione, il castello di Zumaglia è una meta di grande impatto visivo. Tuttavia, resta spiacevole notare la presenza di antenne sulla torre.
Per chi cerca un’opportunità per gestire un castello e una cascina, questa potrebbe essere una proposta da cogliere.
Vi lascio il link per info.
🙂 In caso foste interessati!
Brich di Zumaglia
Il parco del castello è stato completamente trasformato nel corso dei secoli e oggi, grazie all’impegno di Vittorio Buratti, possiamo ammirarlo nella sua bellezza rigogliosa, arricchita dalle piante ornamentali che hanno fatto la differenza.
Camminando verso il castello, troverete manufatti che richiamano la grande eleganza della neo-classicità, ma quello che mi ha colpito di più è la maschera in pietra, che sembra essere la gemella della celebre Bocca della Verità di Roma.
La passeggiata per arrivare al castello può essere impegnativa, soprattutto per chi non è molto allenato, quindi non dimenticate di portare con voi una bottiglia d’acqua per idratarvi lungo il percorso.
Ma se siete atletici e abituati a camminate impegnative, questi sentieri sono perfetti per voi e vi porteranno a scoprire ogni angolo di questo straordinario parco che vi lascerà senza fiato.
Leggende su Zumaglia
I castelli celano innumerevoli misteri e leggende di sangue che affascinano e spaventano al tempo stesso. Ecco perché il team dei Ghost Hunter ha deciso di fare un’incursione nel famigerato castello di Zumaglia. Sono stati ore di pura adrenalina e brividi, per gli investigatori del paranormale che hanno perlustrato i sotterranei alla ricerca di tracce audio. Il resoconto della loro avventura è finalmente disponibile sul loro sito web, ma fate attenzione: potrebbe spaventarvi più di quanto pensiate 🙂
Mundi.
Oh la la, di leggende ne circolano così tante che mi sembra di essere persa in un mare di misteri affascinanti! Ma devo confessare che ce ne sono almeno un paio che fanno battere forte il mio cuore curioso.
Murato vivo
Nel 1537, il nobile Filiberto Ferrero Fieschi decise di imprigionare Giovanni Pecchio, facendolo rinchiudere in una cella con porta murata. La ragione di tale crudeltà risiedeva in una vecchia sentenza finanziaria che il Pecchio, in qualità di pubblico ufficiale, aveva eseguito nei confronti di Freschi. Tuttavia, per coprire il suo attacco vendicativo, il marchese fece divulgare la falsa notizia della morte del Pecchio per mano dei ladri. Tristemente, per depistare le indagini, il marchese accusò e fece impiccare due sfortunati che confessarono tutto sotto tortura, nonostante fossero innocenti.
Circa 18 anni dopo, nel 1554, il Pecchio fu finalmente liberato dai Francesi, i quali erano giunti a Zumaglia per scacciare Ferrero. In una ricerca minuziosa del castello, le milizie udirono dei lamenti provenire da un sotterraneo. Dopo aver demolito la porta murata, trovarono il Pecchio in condizioni terribili, ridotto ormai ad un essere scheletrico e seminudo. Purtroppo, le atrocità subite avevano minato la sua salute e il suo spirito, portandolo alla morte poco dopo il suo rilascio.
Il Diavolo
C’è un’altra leggenda, ancora più crudele e curiosa della precedente, che riguarda l’oscura morte di Filiberto Ferrero Fieschi. Si narra che poco prima della sua estrema dipartita, comparve un diavolo al suo capezzale, osservandolo con pazienza maligna. Quando il povero Ferrero Fieschi spirò, il diavolo lo afferrò con la sua grinfia infernale e lo trascinò via in una voragine ardente che si era aperta all’improvviso. Non contento di avergli portato via il corpo, il malvagio spirito rubò anche la sua anima.
Ma cosa c’è dietro a tutte queste leggende che ruotano intorno a Ferrero Fieschi? Una maledizione, un’oscura legame con il mondo degli inferi o semplicemente un fascino ambiguo che lo ha reso una fonte di ispirazione per queste storie oscure? Chi lo sa, ma una cosa è certa: la figura di Ferrero Fieschi continua ad affascinare e spaventare, anche dopo secoli di silenzio tombale.
Le chicche di Pamela
Libri che vi consiglio
Imperdibile! Se desiderate immergervi in un mondo incantato e riassaporare le meraviglie del film che vi ha affascinato, vi consiglio di tuffarvi nella lettura fantasy. Da non perdere, soprattutto perché alcune scene sono state girate proprio a Zumaglia.
Creators, the past di Eleonora Fani, Gea Mizzani Corio
Otto Dei, otto Lord, otto alieni governano e dirigono la nostra galassia: i Creators. Da tempo immemorabile essi custodiscono le memorie dei diversi sistemi stellari all’interno di piccole sfere chiamate Lens, otto Lens per otto Creators. È ora che i Lord si riuniscano per discutere le sorti dei cieli e procedere verso una nuova era ma alcuni pianeti sono usciti dal disegno divino a cui erano stati predestinati, tra cui… la Terra. Un viaggio tra costellazioni e universi paralleli, figure mitiche e reali dove il mondo degli dei si riflette e intreccia con le vicende umane. In una favola interstellare sarà compito di una dea, aiutata da una mortale coraggiosa e tenace, battersi per ristabilire l’ordine del pianeta.
Cinematografia
Sono rimasta letteralmente a bocca aperta quando ho saputo che Zumaglia insieme ad altri paesi del biellese sono state girate delle scene del film fantasy “Creators The Past” con attori del calibro: William Shatner (il capitano Kirk di «Star Trek»), Gerard Depardieu e Bruce Payne!
Trama:
L’universo sta per subire uno straordinario allineamento planetario: un’eclissi totale sarà presto visibile dal pianeta Terra portando con essa profondi cambiamenti vibrazionali.
Gli otto membri del consiglio galattico, capeggiati da Lord Ogmha, si riuniscono per discutere gli effetti dell’imminente allineamento: assieme regolano i conflitti e la stabilità dell’universo, ognuno di essi è infatti un “creatore” e governa sul proprio pianeta.
In seguito ad un incidente, gli Dei alieni perdono il controllo di un oggetto dal valore inestimabile: in esso sono conservati il DNA, la registrazione dell’intera storia e i ricordi dell’umanità. Se finisse nelle mani giuste, potrebbe rivelare agli uomini la scioccante verità che si cela dietro alle loro vere origini; per far sì che non accada, affidano ad una ragazza il compito di ritrovarlo.
S’a l’é nen ëstàit bon vin a sarà nen bon asil.
(Se non è stato buon vino non sarà buon aceto) proverbio piemontese
La provincia di Biella oltre a offrire attrattive naturalistiche offre una vasta scelta eno-gastronomica:
- Riso e polenta famoso il riso della Baraggia Biellese e Vercellese, anche se in realtà sono molte le varietà cui è stato assegnato il marchio D.O.P. e che sicuramente conosciamo come: Arborio, Baldo, Balilla, Carnaroli, S. Andrea, Loto e Gladio
- Salumi l’unico prosciutto prodotto in queste zone è il Paletta di Coggiola.Per quanto riguarda i salami vengono prodotti vari generi tra cui il salam ‘d l’ula, salam d’asu di asino, e di cui personalmente mi rifiuto di mangiare per via dell’amore che provo per questi animali e il salame di patata.
- Formaggi: Il Biellese produce numerosi formaggi, inseriti tra i P.A.T. (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) tra cui i Tomini freschi formaggi di capra, il Maccagno, Beddu, Murtarat,e infine le Tome
- Dolci: Qui mi potrei dilungare all’infinito, ma cercherò di essere sintetica per evitare che scenda dalla bocca la classicabauscina…. Amo i dolci e forse più di me, mio marito! Partiamo con i miei preferiti in assoluto: Canestrelli, a Crevacuore si possono trovare gli artigianali “canestrej“, cialde al cioccolato cotte tra le ganasce di un ferro arroventato e preparate secondo una ricetta che risale al XVII secolo. Torcetti, così chiamati per la loro forma attorcigliata, io li avrei chiamati: una dopo l’altro, perché quando inizio a mangiarli non mi fermo più! Le origini di questi biscotti risalgono al 1700! La vera ricetta dei torcetti, veniva fatta con l’impasto del pane e infine passati nello zucchero o nel miele e poi adagiati sulla bocca del forno. Con il passare degli anni la ricetta dei torcetti è molto cambiata; essi sono infatti diventati più piccoli ed è stato aggiunto il burro all’impasto per renderli gustosi. Pan d’Oropa, dolce da forno, tipo plumcake, a base di fecola e cioccolato. E’ stato ideato dalla pasticceria Ferrua nel 1935 in occasione della guerra di Etiopia per consentire l’invio ai combattenti di un prodotto che potesse superare le difficoltà climatiche del viaggio. Croccanti del Ciavarin, dolci secchi e friabili, dal gusto caramellato dal profumo di mandorle e fiori d’arancio. Coggiolini, gusci di meringhe farciti di cioccolato al rum e ricoperti di cioccolato fondente. In realtà ci sono ancora tanti dolci originari di questi posti ma per questo lascio a voi l’onore di scoprirli.
Dove abbiamo soggiornato
CasAda
CasAda è situata a Lessona a circa 15 chilometri dal castello di Zumaglia (Ronco Biellese).
La camera è un abbraccio caldo e piacevole per rigenerarsi a 360 gradi. A proposito, la storia dell’abitazione è così avvincente che non potrete resistere alla tentazione di chiederla a Fabrizia.
E se questo non fosse abbastanza, troverete un bollitore con una selezione di tè e tisane e snack per stuzzicare la golosità, oltre a libri di tutti i tipi per riempire il tempo libero.
Ma il bagno è davvero il capolavoro di CasAda: una vasca idromassaggio e una doccia a parte, con degli accessori extra che regalano una sensazione di estasi.
La colazione è molto abbondante e golosa. Non manca nemmeno un salottino apposito per gli ospiti, dove si può passare il tempo conversando, leggendo o guardando la tv.
Nessuno dovrebbe perdere l’opportunità di soggiornare in questo paradiso della pace, soprattutto se si vuole godere dei dintorni di Biella e rilassarsi.
Prenotate subito e scoprite l’abilità di CasAda nel farvi sentire coccolati e felici, prezzo ottimo!
La tua guida
Ciao
sono Pamela appassionata di viaggi, borghi e castelli medievali, ho un debole per le armature e quando le vedo non resisto a non toccarle!
Nel tempo libero mi piace immergermi nella lettura, mi definisco una divoratrice di libri e amo la natura e gli animali, i miei preferiti sono i cani e gli asinelli.
Ma soprattutto amo scrivere.
Se ti piacciono i romanzi gialli, dovresti dare un’occhiata ai miei ultimi titoli!
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