MASSA MARITTIMA

La città tra le Colline Metallifere

indicazioni stradali

Breve nozione di storia

Lo sapevate che...

Luoghi da visitare

Cattedrale di San Gerbone

La Cattedrale di Massa Marittima è dedicata a S. Cerbone, Vescovo di Populonia dal 570 al 573, Patrono della città. La sua edificazione risale ai primi anni dell’XI secolo, ma ha subito nel tempo una serie di radicali ristrutturazioni ed ampliamenti.
Sono evidenti ad una prima osservazione, due stili: Il Romanico, lo stile in cui fu edificata la prima costruzione, ed il Gotico.

L’edificio, che risale all‘XI secolo circa, fu completato in realtà solo diversi secoli dopo, in pieno Trecento, con evidenti differenziazioni rispetto al progetto originale, soprattutto per gli interventi di Giovanni Pisano, architetto molto noto all’epoca, che rifinì l’ordine maggiore della facciata e ampliò la parte interna.

Tra le opere più importanti conservate  troviamo la Maestà di Duccio di Buoninsegna, il Crocifisso di Segna di Bonaventura, l’affresco della Madonna in trono col Bambino e santi, e il sarcofago scolpito con le reliquie di San Cerbone.

Fortezza senese

Questa fortificazione fu costruita tra il XIII e il XIV secolo. I lavori ebbero inizio nel 1228 con la realizzazione della Torre dell’Orologio e proseguirono con la costruzione della Porta delle Silici e del rimanente complesso fortificato.

In questo modo  assunse una rilevanza strategica, l’intera struttura svolgeva, infatti, funzioni di avvistamento ma anche di difesa ed offesa.

Oggi in quest’area vengono organizzati eventi e manifestazioni soprattutto musicali e teatrali.

Fonti dell'abbondanza

Avrei tante cose da dirvi su questa fonte ma partiamo con ordine.

Di fronte i gradoni della cattedrale troviamo le Fonti dell’Abbondanza le uniche  pubbliche all’interno della cinta muraria, quindi molto preziose per gli abitanti.

In origine le vasche erano piene d’acqua e le pareti della fonte riccamente affrescate.

La curiosità di questo luogo è proprio l’affresco che vediamo oggi, riportato alla luce durante i lavori di restauro nel 1990, nominato L’Albero della Fecondità con la presenza di 25 falli posizionati sui rami dell’albero. 

Datato tra il 1265 e il 1335, avrebbe avuto una funzione di augurio e di prosperità, almeno per qualcuno, mentre esistono altre interpretazioni meno positive.

Come ad esempio: risulterebbe essere un messaggio dei guelfi che avvertivano i frequentatori della fonte, che nel caso in cui i Ghibellini fossero tornati al potere, questi ultimi avrebbero diffuso idee eretiche, stregoneria e perversioni sessuali.

Aleggia un’altra leggenda, nel periodo in cui fu creato l’affresco in Toscana le streghe tagliavano il pene agli uomini per metterli nei nidi degli uccelli come rito e che  quindi sotto l’albero sono rappresentate delle streghe e non delle “normali” donne e che i corvi in realtà sarebbero le aquile araldiche simbolo dell’impero.

Io onestamente preferisco quella positiva.

Arco senese

 

L’Arco senese collega la Torre del Candeliere  alla Fortezza Senese. 

L’Arco e la Fortezza furono costruite in un secondo momento rispetto alla Torre: con la conquista di Massa Marittima da parte di Siena nel 1335, la Torre fu in parte abbattuta, per poi essere ricostruita circa un terzo più bassa rispetto all’altezza originale. Per poter controllare meglio il paese conquistato, i senesi decisero di dividere in due la città, dando  vita a  una vera e propria opera di ingegneria militare. 

Si creò così una doppia cinta muraria in travertino, alle cui estremità furono erette due torrette e bastioni presidiati da soldati, mentre il castellano e gli ufficiali risiedevano nel castello.

La Torre del Candeliere fu eretta  come torre di avvistamento.

Volete sapere perché è stata chiamata così?

 Deriva dalla consuetudine di mantenere sempre acceso un fuoco sulla sommità dello stesso, facendolo così assomigliare ad una enorme candela.

Chiesa e Chiostro di Sant'Agostino

La chiesa non l’abbiamo visitata perché se mi ricordo bene quando siamo arrivati era in corso una messa…

Comunque mi sono documentata.

La chiesa  fu edificata a partire dal 1299 da parte degli Agostiniani.

La prima parte dei lavori fu terminata nel 1312, mentre la costruzione dell’abside e delle cappelle laterali risale alla metà del XIV sec.

Il chiostro (davvero bello) annesso al convento, risale agli inizi del XIV secolo è dotato di eleganti colonnine con graziosi capitelli che sorreggono la tettoia in legno.  Oggi è spesso impiegato per ospitare banchetti, feste e manifestazioni varie.

Qui  sono conservate le reliquie di San Bernardino da Siena, nato a Massa Marittima nel 1380.

Palazzo del Podestà

Il palazzo risale agli anni tra il 1225 e il 1235 e fu residenza dei podestà, oltre che dei commissari e dei capitani di giustizia della città. 

In seguito  venne utilizzata come le sedi di famiglie nobiliari susseguite al potere e successivamente come  pretura e carcere.

Oggi ha tutt’altra funzione e viene utilizzata come sede del Museo Archeologico di Massa Marittima.

Vi lascio il link sotto per orari e prezzi in caso siate interessati per una visita.

Museo Archeologico di Massa Marittima

Leggende su Massa Marittima

 Lago di Accesa

A pochi minuti da Massa Marittima, il Lago dell’Accesa.

La leggenda vuole che nel 1218 al posto del lago sorgesse una valle coltivata con un piccolo villaggio. 

Il proprietario terriero, in vista di un copioso raccolto, costrinse i suoi servi a proseguire con la trebbiatura anche il 26 luglio, cioè nella giornata dedicata al riposo, di Festa di Sant’Anna protettrice dei mietitori. 

Verso l’ora di pranzo il cielo si fece improvvisamente scuro e un ciclone distrusse le piantagioni.

Mentre tutti gridavano per la paura, il terreno prima tremò e poi si spaccò, aprendo una grande voragine in cui sprofondarono case, coltivazioni e i poveri contadini.

Dalle profondità si alzarono enormi lingue di fuoco che vennero spente solo da una pioggia torrenziale che si scatenò furiosa. E cosi, in poco più di mezz’ora, quella che era una florida vallata diventò un piccolo lago scuro che emanava bagliori rossastri.

Si narra che ancora oggi, recandosi sulle sponde del lago il 26 luglio, si possano sentire le grida dei contadini e degli animali in fuga dal disastro abbattutosi in quel lontano giorno e ascoltando bene, perfino il suono delle campane del villaggio!

Le chicche di Pamela

Libri che vi consiglio

Vorrei consigliarvi un libro che non c’entra niente con la città, ma che è ambientato nel 1350. A me è piaciuto molto.

Il santuario degli eretici di Armando Comi

Cola di Rienzo è in fuga da Roma. Papa Clemente VI lo ha accusato di aver provocato la peste con la sua eresia, e così il tribuno è alla disperata ricerca di alleanze utili a riconquistare la città. Nell’eremo di San Bartolomeo lo attende frate Angelo di Monte Vulcano, capo della setta gioachimita. In cambio della promessa di protezione per il suo ordine considerato eretico, il sacerdote offre a Cola un rifugio e gli presenta Flora, una giovane donna misteriosa che possiede un dono: i suoi sogni possono svelare il passato, il presente e il futuro.

Link d’acquisto: Il santuario degli eretici

Per chi invece fosse interessato di più sulla storia dell’ albero delle fonti consiglio:

Un rito solstiziale nell’«Albero della fecondità» di Massa Marittima di Senuccio Del Bene.

L’indagine, partendo dalle suggestioni dell’enigmatico dipinto di Massa Marittima, oltre a chiarirne il contenuto simbolico e folklorico, rievoca il contesto sociale, politico, religioso e antropologico, integrati in vario modo in quest’opera d’arte. L’analisi travalica il solo dipinto dell’Albero e indaga anche il significato della “Potnia Theron”, la Grande Madre, rappresentata nella loggia centrale della Fonte. Inoltre lo spaccato di vita cittadina duecentesca rievocato presenta aspetti spesso sorprendenti, o quantomeno inediti, come ad esempio la presenza dei Templari… 

Link d’acquisto: Un rito solstiziale…  

Cinematografia

Lo sapevate che il film:

La visione del sabba del 1988, diretto da Marco Bellocchio alcune scene sono state girate a Massa Marittima, infatti si possono scorgere  alcuni monumenti e vie della città.

Graffio di Tigre,  una miniserie televisiva del 2007, diretta da Alfredo Peyretti e liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Gino Pugnetti. Tra i vari luoghi girati troverete  anche Massa Marittima.

"Chi ha bocca vuol mangiare"
proverbio toscano

Ci sono molti modi per conoscere un territorio: uno di questi è avvicinarsi ai sapori dei piatti culinari. La gastronomia, specialmente in Italia, che è la patria del buon cibo, è un’esperienza completa, soprattutto per la mia pancia.

Questa volta parliamo di dolci, i miei preferiti!

Tipici di Massa Marittima sono i “Cenci maremmani‘, avete presente le frittelle fritte e ripiene di ricotta, preparate con farina,  cannella, rum, uova e amido di mais? Sono eccezionali!

Non poteva mancare di parlare della  buonissima schiaccia all’uva. Un dolce di forma rettangolare, di colore brunastro dovuto alla copertura della pasta con acini di uva rossa da vino. Può essere composta da due diversi strati di pasta, farciti con l’uva. Ha una consistenza morbida, il sapore è quello del pane e dell’uva, dolce. Il periodo di produzione è settembre, quando matura l’uva.

E infine, i Cavallucci di Massa Marittima che sono dei biscotti grossolani, di forma irregolare e piuttosto grandi. Hanno colore biancastro, dalla consistenza spugnosa e compatta all’interno troverete   il sapore delle noci, dell’anice e della frutta candita. Come consistenza piuttosto dura come i cantucci vengono degustati intinti in un vino dolce come Aleatico, Passito o Vin Santo.

Se vi state chiedendo come mai si chiamano così, vi tolgo subito la curiosità.

Deriva dal fatto che i cavallai, cioè gli addetti al cambio dei cavalli alle stazioni di posta dei viaggiatori, ne facevano un grande uso. 

Da assaggiare e gustare  Il vino di Massa Marittima  elemento importante della cucina tipica di questa regione e della natura metallifera che caratterizza il terreno.  

Prodotto tipico per eccellenza oltre al vino è l’olio di oliva. Infatti questa pianta caratterizza il territorio ed per questo che si possono fare degustazioni proprio come il vino.

 

Dove abbiamo soggiornato

La capanna di panpepato

Per il soggiorno abbiamo preferito scegliere “La capanna di Panpepato” che dista da Massa Marittima circa 50 km così da avere la possibilità di poter girare liberamente tanti bei borghi medievali toscani.

Dopo la prenotazione con Booking, la proprietaria è stata così gentile da fornirci con una email tutti i luoghi interessanti da visitare e le varie strutture vicine: dai supermercati ai ristoranti.

La casa si è presentata pulitissima offrendo anche un giardino dove abbiamo potuto goderci dei giorni di relax e grigliate a base di carne e verdure. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal profumo e dal gusto del cibo acquistato alla Coop di Rosia, davvero genuino!

Abbiamo soggiornato sette giorni: dal 2 luglio al 9 luglio del 2016 al prezzo di 378,00 euro.

Devo avvisarvi che qui gli animali non sono ammessi. 

La tua guida

Ciao 

sono Pamela appassionata di viaggi, borghi e castelli medievali, ho un debole per le armature e quando le vedo non resisto a non toccarle! 

Nel tempo libero mi piace immergermi nella lettura, mi definisco una divoratrice di libri e amo la natura e gli animali, i miei preferiti sono i cani e gli asinelli.

Ma soprattutto amo scrivere.

Se ti piacciono i romanzi gialli, dovresti dare un’occhiata ai miei ultimi titoli! 

Cliccate su questo link per saperne di più. 

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