SAN GIMIGNANO

perla trecentesca

indicazioni stradali

Breve nozione di storia

Lo sapevate che...

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Luoghi da visitare

Piazza del Duomo

Questa piazza è il cuore di San Gimignano, il fulcro della vita religiosa e politica della cittadina.

Si trova, con la Piazza della Cisterna, all’incrocio tra la  via Francigena e l’antica strada che collegava Siena a Pisa.

La piazza è davvero ha una sua caratteristica particolare: la forma trapezoidale con la pavimentazione mattonata leggermente in discesa.

Ovviamente non è difficile pensare che il suo nome è stato dato viene per via della Collegiata che  si trova lì dall’XI secolo. 

 L’ aspetto attuale si configurò nel Duecento, dove vennero costruiti i principali edifici pubblici.

Se portiamo il nostro sguardo sul lato nord vedremo spiccare le slanciate  Torri Gemelle dei Salvucci,  invece sul lato opposto il Palazzo Nuovo del Potestà con la loggia del Comune e accanto la massiccia Torre Grossa e la Torre Chigi.

Chiesa di Sant'Agostino

La chiesa di Sant’Agostino è massiccia e austera con il lato lungo alleggerito da finestre gotiche alte e strette.

I monaci Agostiniani si trasferirono in questa zona della città nel 1280 e, grazie a una donazione del Comune, in quell’anno iniziarono la costruzione del Convento e della chiesa, che durò circa vent’anni. 

Lo stile architettonico presenta caratteristiche sia dell’architettura Romanica che di quella gotica. La facciata, semplicissima, ha una sola apertura e un rosone, in alto, decorato in cotto. Si accede attraverso una piccola porta sul lato.

Rimarrete stupiti dal suo interno dove custodisce preziosissimi capolavori di pittura e di scultura di artisti italiani del Medioevo e del Rinascimento.

La chiesa ha una sola ampia navata con il soffitto a capriate (travi) di legno, e termina nel presbiterio con una cappella centrale e due laterali più piccole.

Altari e affreschi si alternano lungo tutta la navata.

 Il suo pavimento è un’opera d’arte: fu realizzato da Andrea della Robbia interamente con mattonelle in maiolica ed è ancora quello originale.

Rocca di Montestaffoli

Lasciato il Duomo sulla sinistra, troverete una stradina che porta alla Rocca di Montestaffoli, costruita per difendere San Gimignano dagli attacchi di Siena dopo la sottomissione a Firenze.

Non resta molto della rocca ma vale la pena farci una visitina.

Piazza della Cisterna

 La Piazza della Cisterna come già spiegato si trova, con la Piazza del Duomo, all’incrocio tra la  via Francigena e l’antica strada che collegava Siena a Pisa.

Appena siamo arrivati in piazza il nostro sguardo è stato catturato immediatamente dal pozzo che si trova nel suo centro.

Quindi  si capisce subito perchè è stato affibbiato questo nome.

La cisterna fu costruita nel 1273 quando diedero a San Gimignano un assetto idrico e viario.

Ancora oggi sono visibili i solchi lasciati dalle corde con cui venivano tirate le brocche per attingervi l’acqua.
Sul lato sud-ovest della piazza si apre l’arco dei Becci che fa parte dell’originaria cerchia muraria risalente al X secolo, mentre davanti alla cisterna si trova Casa Silvestrini, un tempo adibita a Spedale, che aveva la funzione di ospitare i pellegrini.

Sulla piazza si affacciano anche Palazzo Razzi, e l’elegante Palazzo Tortoli-Treccani, accanto una tipica torre mozza del XIII secolo.

 

Duomo

Non fatevi ingannare dall’esterno, nasconde in realtà dei capolavori d’arte di una bellezza senza precedenti, noi ne siamo rimasti sbalorditi.

La collegiata ( una chiesa di grande importanza, pur non essendo sede vescovile) di Santa Maria Assunta, è definita Duomo di San Gimignano.

E’ situata in cima a una scalinata da cui domina il lato occidentale della piazza. E’ un classico esempio di architettura romanica in Toscana.

Lo sviluppo della chiesa riflette la crescita e l’evoluzione della città. In origine era una semplice Pieve costruita intorno al 1000. Venne poi elevata a Propositura nel 1056 per volere del Papa Vittore II.

La sua solenne consacrazione avvenne nel 1148 ad opera del Papa Eugenio III mentre tornava a Roma lungo la Via Francigena. Tale avvenimento è ricordato in una lapide murata in facciata.

La Collegiata ha goduto di numerosi privilegi sanciti con Bolle e decreti papali. Queste attenzioni alla chiesa indussero anche le autorità locali ecclesiastiche e laiche ad intervenire per renderla sempre più degna della sua fama. 

Nel corso del XIV secolo continuò ad essere arricchita di opere d’arte. Venne affrescata la parete sinistra da Bartolo di Fredi, fu elevata a Collegiata nel 1471, grazie anche agli abbellimenti.

Museo Civico

Il Museo Civico di San Gimignano, ospitato nel Palazzo del Popolo, annuncia la sua bellezza già dal cortile d’ingresso, con la bella cisterna del 1361 e gli affreschi del Sodoma.

Noi lo abbiamo visitato e devo dire che merita una visita.

Dal cortile noterete la bellissima scalinata, una volta superata vi ritroverete alla Sala di Dante nominata così in onore del Poeta che soggiornò nella città nel 1300 per aiutare la causa di una grande lega guelfa. 

La successiva sala: Sala delle Adunanze segrete, era usata dal governo cittadino. Contiene gli antichi sedili lignei intagliati e intarsiati (1475) e un Busto di San Bartolo in terracotta colorata della prima metà del XV secolo entro una nicchia.

La pinacoteca vera e propria si trova al secondo piano. La prima sala è detta della Trinità, dall’affresco di Pier Francesco Fiorentino del 1497.

L’ultima sala chiamata Camera del Podestà affrescata dagli Esiti positivi e negativi dell’iniziazione amorosa di un giovane, curiosa opera di Memmo di Filippuccio databile ai primi anni del Trecento e da affreschi con scene di caccia e tornei di Azzo di Masetto (circa 1290).

Io naturalmente vi ho elencato solo alcune opere, ma all’interno ce ne sono davvero di meritevoli.

INFO

memories

Dove abbiamo mangiato

Siamo giunti nel pomeriggio e quindi avevamo già rimpinzato la pancina, ma se qualcuno di voi volesse suggerirci un localino carino (dove si mangia bene e si spende poco) …. ne saremo ben lieti, in caso dovessimo tornare da queste parti.

Leggende su San Gimignano

La leggenda di Santa Fina

Si racconta che Santa Fina, patrona odierna di San Gimignano, visse nel lontano anno 1200 in modo umile e decoroso, all’interno della sua piccola casa, che potrete visitare ancor oggi salendo verso Via del Castello da Piazza della Cisterna.

Il suo unico svago era quello di andare a messa ed un giorno, al suo solito rientro incontrò un cavaliere che le regalò una mela. Convinta di essere caduta nel peccato, Fina, si inflisse un castigo esemplare: doveva vivere immobile sopra una tavola di legno nella sua cantina.

Poco prima di morire, fra gli stenti, la tentò il diavolo ma lei seppe resistere invocando la protezione di San Gregorio. Il giorno della sua morte le campane della chiesa iniziarono a suonare in autonomia e dei fiori gialli a sbocciare nei pressi del borgo, che tutt’oggi continuano a caratterizzare San Gimignano e portano proprio il nome di “fiori di Santa Fina”.

La Torre del Diavolo

Il titolo non vi fa già rabbrividire?

Fra le torri di San Gimignano sopravvissute, la Torre del Diavolo è sicuramente quella più famosa, grazie anche al popolare gioco virtuale Assassin’s Creed.
A questa costruzione è legata una leggenda molto particolare che vede il suo primo proprietario assentarsi per un lungo viaggio di lavoro.
Al suo rientro, egli però si accorse che qualcosa era cambiato: la torre aveva assunto una dimensione più elevata senza che lui avesse programmato dei lavori e senza che nessuno fosse intervenuto in tal senso.

Per potersi dare una spiegazione, il proprietario si convinse che il rialzo della torre fosse stata un’impresa del diavolo e ad oggi proprio la parte più alta assume un aspetto sinistro ed esoterico a causa della presenza di mensole molto sporgenti verso l’esterno.

Visitare San Gimignano non rappresenta soltanto un’esperienza unica, anche per questo alone di leggende e misteri che vi gravitano attorno. 

Le chicche di Pamela

Libri che vi consiglio

Se volete conoscere i segreti del borgo vi consiglio di acquistare il libro (link di seguito):  Breve storia di San Gimignano, di Duccio Balestracci

Il volumetto di circa 100pagine vi racconterà  le origini e lo sviluppo del castello in età medievale e si sofferma sul ruolo economico da esso assunto nel pieno medioevo. 

Buona lettura!

Cinematografia

 

Il primo film in assoluto girato a San Gimignano fu nel 1925 quando, Marcel L’Herbier, lo scelse per l’adattamento cinematografico di una novella di Pirandello Il fu Mattia Pascal”. 

Seguirono poi più di trenta film fra i quali, degno di nota resta Prince of Foxes” del 1949 di Henry King, in cui Orson Welles, nei panni di Cesare Borgia e Tyrone Power in quelli di Andrea Orsini percorrono le strette viuzze del borgo. 

Anche il grande Franco Zeffirelli ha scelto di ambientare sotto le torri di San Gimignano uno dei suoi film, in particolare Fratello sole, sorella luna (1971) una struggente rivisitazione della storia di San Francesco. In seguito girò: Un tè con Mussolini”

Nel 1979, i fratelli Taviani girarono qui “Il prato” (1979) con Isabella Rossellini.

Qual è il vostro film preferito girato in questo stupendo borgo?

 

 

"Chi ha bocca vuol mangiare" proverbio toscano

I prodotti tipici di San Gimignano sono l’olio, la vernaccia e lo zafferano.

Partiamo con l’Olio Extra Vergine di San Gimignano:

Gli ettari coltivati a oliveto sono più di 800, provate a utilizzarlo a crudo nelle zuppe toscane, il suo sapore vi lascerà sbalorditi. Ottimo da mettere sulle bruschette, soprattutto sulla famosa bruschetta toscana!

Un  altro prodotto tipico del borgo è lo zafferano di San Gimignano.

La commercializzazione di questa pianta a fatto si che alcune famiglie nel duecento arricchitesi con il prodotto, fecero innalzare alcune torri nel borgo, testimoniando il proprio prestigio.

A quei tempi lo zafferano non veniva solo usato per la cucina ma anche impiegato nella tintura dei tessuti, e nel Trecento esistono documenti dove veniva impiegato in ambito medico e farmacopea, infine veniva impiegato anche per la pittura.

Insieme al prosciutto e salame Toscano DOP non può mancare in tavola la Vernaccia di San Gimignano, un vino bianco secco e corposo dal colore paglierino.

Di questo vino se ne parlava già nei documenti di un inizio produzione nel XIII secolo, persino Dante lo citò nella Divina Commedia (Purg XXIV,19-24).

Questo vino era così noto che risulta documentato la richiesta di “tre soldi” per ogni somma di Vernaccia esportata fuori dal comune.

Dove abbiamo soggiornato

La capanna di panpepato

Per il soggiorno abbiamo preferito scegliere “La capanna di Panpepato” che dista da San Gimignano circa 40 km così da avere la possibilità di poter girare liberamente tanti bei borghi medievali toscani.

Dopo la prenotazione con Booking, la proprietaria è stata così gentile da fornirci con una email tutti i luoghi interessanti da visitare e le varie strutture vicine: dai supermercati ai ristoranti.

La casa si è presentata pulitissima offrendo anche un giardino dove abbiamo potuto goderci dei giorni di relax e grigliate a base di carne e verdure. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal profumo e dal gusto del cibo acquistato alla Coop di Rosia, davvero genuino!

Abbiamo soggiornato sette giorni: dal 2 luglio al 9 luglio del 2016 al prezzo di 378,00 euro.

Devo avvisarvi che qui gli animali non sono ammessi. 

La tua guida

Ciao 

sono Pamela appassionata di viaggi, borghi e castelli medievali, ho un debole per le armature e quando le vedo non resisto a non toccarle! 

Nel tempo libero mi piace immergermi nella lettura, mi definisco una divoratrice di libri e amo la natura e gli animali, i miei preferiti sono i cani e gli asinelli.

Ma soprattutto amo scrivere.

Se ti piacciono i romanzi gialli, dovresti dare un’occhiata ai miei ultimi titoli! 

Cliccate su questo link per saperne di più. 

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