SIENA

città d’arte e cultura

indicazioni stradali

Breve nozione di storia

Lo sapevate che...

Lavori di smantellamento il giorno dopo il Palio. Clicca sulla foto per ingrandirla.

Luoghi da visitare

Piazza del Campo

Dei giorni in cui abbiamo visitato Siena ricordo oltre alla bellezza impressionante, un clima torrido, superammo la temperatura di 40 gradi! Nonostante il caldo, sono rimasta impressionata dalla celebre Piazza del Campo, essa è divisa in nove settori per simboleggiare il Consiglio dei Nove che governava la città. Questa caratteristica si può ammirare maggiormente dall’alto della Torre del Mangia.

Siena fiorì nel 1200 grazie ai suoi banchieri e mercanti. Il Monte dei Paschi di Siena è infatti la più antica banca italiana.

Nel 1300 Piazza del Campo era il centro della vita in cui si teneva il mercato e ancor oggi, è il luogo di raccolta dei senesi nei momenti politici importanti, feste e giostre.

Le Contrade di Siena

Se avete un pò di tempo, e vi piace camminare, vi consiglio di visitare ogni contrada.  

Ognuna delle 17 contrade ha la propria chiesa, il proprio centro sociale e il proprio museo, oltre allo stendardo con un animale araldico, dal quale quasi tutte prendono il nome e che è riprodotto su varie targhe affisse in città, sulle fontane e vicino alla rispettiva chiesa o sede del gruppo contradaiolo.

Vi garantisco che scoprirete delle vere chicche!

Ogni contrada ha poi la propria festa annuale accompagnata da sfilate e banchetti. Praticamente tutto l’anno si possono vedere sbandieratori e tamburini per le vie della città.

Per una città delle sue dimensioni, Siena gode di un livello piuttosto basso di criminalità e diffusione di droga.  L’unica violenza tollerata è quella che si manifesta durante il Palio, quando i contradaioli a volte scatenano risse con i loro antichi rivali.

INFO

Il palazzo pubblico

Tutta Piazza del Campo è dominata dalla mole del Palazzo Comunale e dalla Torre del Mangia che durante le ore di sole proiettano la loro ombra sui mattoni rossi del “Campo”. Oggi il Palazzo Pubblico è sede del Museo Civico di Siena. 

La costruzione del Palazzo Pubblico iniziò nel 1288 e si concluse nel 1310 circa. 

Una volta saliti i suoi ben 400 scalini della Torre del Mangia vi ritroverete davanti ad uno spettacolo meraviglioso con lo sguardo su tutta la città .

Secondo la leggenda, la torre trae il suo nome dal suo primo campanaro, ovvero colui che alle ore stabilite, saliva tutti i gradini e suonava la campana per la gente della città. Giovanni di Balduccio, che fu soprannominato Mangiaguadagni, fu scelto per suonare la campana e scandire le ore di Siena nel 1347, dando alla torre il suo nome e lasciando, così, un segno permanente nella storia. Si presume, che il “mangia” si riferisca proprio al suo brutto vizio di “mangiarsi”  cioè, sperperare, tutti i suoi guadagni.

Secondo le leggende che si tramandano in città da secoli, le pietre ai 4 angoli della Torre del Mangia contengono monete portafortuna  con incise lettere ebraiche e latine. Questa usanza era molto comune nel Medioevo e serviva per difendere le torri dai fulmini ed altre sventure. 

INFO

Santa Maria della Scala

Per chi come me ama la storia deve assolutamente visitare questo antico ospedale, vi assicuro che vi lascerà a bocca aperta per la sua struttura e i suoi affreschi.

Se queste mure potessero parlare…

L’Ospedale di Santa Maria della Scala fu uno dei primi esempi europei di ricovero e ospedale per pellegrini, per sostenere i poveri e i bambini abbandonati. Aveva una propria organizzazione autonoma e ben strutturata, inizialmente affidata ai canonici del Duomo e successivamente laicizzata sotto il controllo del Comune. 

Oggi il Complesso è uno dei più importanti musei di Siena con i suoi 10.000 (e oltre) metri quadrati di spazio; ospita, infatti, diversi musei, oltre ad avere splendidi spazi monumentali visitabili e sparsi su diversi livelli, collegati da tunnel e gallerie che vi faranno perdere il senso dell’orientamento nel cercare di esplorarli tutti!

Noi abbiamo impiegato circa tre ore per visitarlo senza mai annoiarci.

Per la prima parte della visita abbiamo avuto il supporto di una guida stupenda che ci ha raccontato tante interessanti curiosità, poi siamo stati liberi di girare per conto nostro.

Vi lascio un link perché c’è tanto da conoscere di questa meravigliosa struttura.

INFO

Duomo di Siena

Il Duomo di Siena, la cui mole si innalza nella omonima piazza, costituisce uno degli esempi  di cattedrale-romano gotica italiana.

Secondo la tradizione, quella attuale sostituisce una prima chiesa dedicata a Maria, eretta intorno al sec. IX, sorta nel luogo in cui si trovava un tempio offerto a Minerva.  L’edificio fu consacrato nel 1179, alla presenza del papa senese Alessandro III Bandinelli, dopo l’avvenuta pace col Barbarossa.

Un unico grande complesso monumentale composto dalla Cattedrale, la Libreria Piccolomini, Porta del Cielo, il Battistero, la Cripta, il Museo dell’Opera, il Panorama dal ‘Facciatone’, l’Oratorio di San Bernardino, Orti del Costone.

Se di solito i Duomi e le chiese si possono visitare gratuitamente, in questo caso, bisogna acquistare il biglietto. Per i prezzi vi lascio il link qui in basso.

Il pavimento del Duomo di Siena è uno dei più vasti e pregiati esempi di un complesso di tarsie marmoree, un progetto decorativo che è durato sei secoli, dal Trecento all’Ottocento. Come per la fabbricazione della cattedrale, anche per il pavimento i senesi non hanno lesinato risorse per la sua creazione prima e poi per la sua conservazione, ecco che si spiega la richiesta di acquistare biglietto. Il pavimento è composto da più di sessanta scene, è generalmente coperto nelle zone di maggior frequentazione da fogli di masonite, tranne una volta all’anno, per circa due mesi, tra la fine di agosto e la fine di ottobre.

Purtroppo noi non lo abbiamo visitato, ma lo faremo alla prossima visita alla città.

INFO

memories

Dove abbiamo mangiato

Te ke voi?

Siena offre locali davvero caratteristici, per il pranzo noi ci siamo fermati nel vicolo di San Pietro nella pizzeria e paninoteca “Te Ke Voi?”

Si trova in una stradina che sfocia direttamente su Piazza del campo, a parte la simpatia del personale e del locale, si mangia davvero bene spendendo pochissimo. 

I prodotti usati sono del territorio senese, un motivo in più per sceglierlo.

Si può scegliere se sedersi all’esterno o all’interno del locale, in quell’occasione io e mio marito scegliemmo l’interno per rinfrescarci dal caldo con l’aria condizionata. Il tavolo si trovava sotto una finestra con il panorama della piazza. Spettacolare!!

Quando torneremo a Siena ci fermeremo ancora in questo bel localino!

Dove abbiamo fatto una sosta

Bar Nannini

Non ho potuto resistere nel fare una pausa presso questo celebre bar in piazza, con una storia alle spalle…

Guido Nannini, nonno di Gianna Nannini la famosa cantante, di cui sono una sua fans, ad inizio Novecento ebbe l’intuizione di avviare un’impresa in città con una torrefazione con settore dolciario. Ebbe le capacità  di riuscire ad aprire un locale in pieno centro e di avviare la produzione dei dolci tipici senesi. Le redini passarono poi nelle mani di Danilo Nannini, padre della cantante, che rese il marchio famoso in tutto il mondo.

Quando nel 1972 Danilo acquistò la fabbrica di Panforte ‘La Senese’ la giovane cantante all’età di 15 anni andò a lavorare in fabbrica, ma  perse due falangi in una impastatrice per i ricciarelli. In un’intervista  la Nannini ha raccontato che lanciò un urlo tale che la voce roca probabilmente le venne da lì e che le falangi vennero ritrovate solo il giorno dopo. Non le vennero quindi riattaccate, ma fortunatamente non finirono nemmeno nei dolci. 

Oggi il gruppo Nannini, di cui fa parte Alessandro, fratello di Gianna, gestisce i  bar Nannini sparsi per Siena, oltre a continuare a produrre i dolci tipici di Siena. La cantante, invece non partecipa in alcun modo a questa attività.

In un viaggio in aereo per Malaga mi è capitato di avere la cantante sul mio stesso volo, si trovava insieme alla figlia e un’altra donna. Nel vederla così premurosa e attenta verso la figlia, non ho avuto il coraggio di chiederle un autografo, ho preferito non disturbarla in quel momento, secondo me, intimo. Devo ammettere che una foto con lei non mi sarebbe dispiaciuto! 

Leggende su Siena

Esiste una leggenda che narra della costruzione dell’ospedale di Santa Maria della Scala, secondo la quale sarebbe stato fondato nel IX secolo dal beato Sorore, un ciabattino diventato monaco con il solo intento di assistere gli orfani.

A questa storia fu dato molto peso da quando venne ritrovata la presunta tomba del Sorore nel 1492.

Oggi però sappiamo che Sorore è quasi sicuramente una figura inventata, il suo nome infatti è una contrazione della parola suore, le quali spesso si occupavano dei malati come parte della loro vocazione.

Il fiume fantasma di Siena

Vicino a Pian dei Mantellini, è stata dedicata anche una via alla Diana, fiume “fantasma” mai trovato dai Senesi.

Proprio in questa strada si trova una lapide che riporta i versi di Dante sul celebre fiume di Siena.

Queste parole, scritte dal poeta Alighieri e pronunciate per bocca di Sapìa, nobildonna senese, si trovano nel XIII canto del Purgatorio, e testimoniano la grande fama che vi era in quei tempi sulla storia che questo fiume sotterraneo ci furono  due motivi che convinsero i senesi a cercare  un fiume sotto la  città: il primo ancora oggi sta nel fatto che quasi tutte le pareti delle cantine che si trovano in Pian dei Mantellini e Porta San Marco emanassero abbondante umidità.

Il secondo, l’aver sentito più volte e sempre nella stessa zona il rumore dello scorrere di un fiume e c’è chi giura di averlo sentito spesso fino agli anni settanta/ottanta quando il silenzio della notte lasciava la possibilità di udire i più piccoli rumori.
Tutta la città iniziò a pensare che il fiume facesse il suo corso sotto Siena, e trovarlo avrebbe risolto totalmente i problemi idrici della città.

Si pensava che il percorso andasse da Porta Ovile a Porta San Marco. Infatti anche in molte zone adiacenti a Ovile i rumori del fiume erano affiorati alle orecchie di molti abitanti della zona.
Le ricerche del mitico corso d’acqua chiamato da subito Diana, iniziarono nel 1176 per merito dei frati del convento di San Niccolò del Carmine e li, in quella zona fu scoperta una vena d’acqua che venne usata per un pozzo chiamato, “pozzo della Diana“, ad oggi visibile e ben tenuto.

I frati non si fermarono li e chiesero  l’intervento di rabdomanti e astrologi. Provarono a tracciare il percorso della Diana senza risultato.

Nel 1295  il Comune volle ancora proseguire la ricerca e per fare ciò furono creati dei cunicoli sotterranei che vennero anche usati per portare acqua alle fonti il cui nome sarà fin da subito “bottini”.
Una leggenda narra che i guerchi (coloro che erano incaricati di scavare i tunnel sotterranei) fossero persone praticamente cieche a causa delle tante ore di lavoro al buio e si racconta che spesso scappavano alla luce del giorno perché spaventati per aver visto strani esseri che uscivano all’improvviso dalle viscere della terra.

Le creature che si diceva abitassero i bottini erano gli omicciuoli, folletti buoni e danzerini, e i fuggisoli,  piccoli esseri molto cattivi e dispettosi che creavano lampi accecanti prima di scomparire di nuovo nel buio.
Per questo nelle pareti dei bottini sono visibili ancora oggi croci incise nella roccia e statuette della Madonna in terracotta a testimoniare il terrore degli uomini che vi lavoravano.

Caduta di Santa Caterina

Nella piazza del Duomo, a lato del Battistero, trovate una ripida scalinata che conduce fino al portale del cosiddetto Duomo Nuovo.
Realizzata a metà del Quattrocento, la  scalinata è popolarmente  definita di Santa Caterina, secondo la tradizione, la giovane sarebbe caduta  spinta dal diavolo perdendo i denti incisivi.
La Santa di Fontebranda, se inciampò lo fece per la scarpata non ancora coperta di gradini, perché quando le scale furono eseguite Caterina era ormai morta da più di settanta anni.

Il punto esatto dell’incidente  è segnato su un gradino con una croce, mi raccomando, state attenti a non cadere!

Il vampiro di Siena

Da Piazza del Campo scendete  nell’antica valle di Porta Giustizia, oggi conosciuta da tutti come Orto de’ Pecci. Alla valle di Porta Giustizia si scende da piazza del Mercato e poi da via dei Malcontenti e questi nomi non sono certo casuali.
Dalla metà del Trecento, le prigioni si trovavano in piazza del del Mercato,  coloro che venivano condannati a morte  percorrevano questa strada, la vallata e uscivano dall’antica Porta Giustizia per arrivare alle forche che si trovavano al poggio di Pecorile, vicino alla Corocina, a sud di Siena.

Si narra che un vampiro viva qui da secoli. Non pensate di dargli la caccia, perché sono difficili da catturare e ve lo sconsiglio!

Le sue massime apparizioni, pare risalgano alla fine dell’Ottocento, e si raccontava che l’anima in pena fosse proprio lo spirito di un condannato a morte, un condannato speciale: Niccolò di Tuldo, passato alla storia per essere stato  decapitato alla pietosa presenza di Santa Caterina.

Il vampiro di Porta Giustizia fu visto da molte persone, anzi, una volta venne addirittura circondato da un gruppo di abitanti, nella zona che costeggia le antiche mura cittadine, sul fondo della valle. Il vampiro scomparve misteriosamente dopo essersi trasformato in pipistrello. Qualcuno raccontava  che aveva succhiato il sangue ad una giovinetta e ad un fiaccheraio, portandoli entrambi sul punto di morte.

Se all’imbrunire decidete di passeggiare da queste parti portatevi nella borsa uno spicchio di aglio!

Le chicche di Pamela

Libri che vi consiglio

In questo caso vi consiglierei un paio di libri da leggere in caso vorreste visitare la città per conoscere meglio certi eventi.

La santa anoressica di  Bell Rudolph M. Tratta dell’anoressia  e il percorso alla santità di tante figure d’eccezione – da Chiara d’Assisi a Caterina da Siena  e molte altre, – in un affascinante racconto, ampiamente documentato. 

Per chi come me è rimasto affascinato dall’ospedale Santa Maria della Scala nell’ospedale dove prestarono la loro attività caritatevole sia santa Caterina da Siena che san Bernardino, questo libro lo troverà interessante.

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Non poteva mancare nelle letture il libro Siena la città del Palio di Mario Verdone, questo volume rappresenta rappresenta  un’indagine sulle tradizionali feste svolte in Piazza del Campo, spiega,  il significato di essere contradaiolo, fino ad arrivare a descrivere la corsa e la sua preparazione, le trame più fitte, i canti tradizionali, le cerimonie e il giubilo per la vittoria. 

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Cinematografia

Lo sapevate che il film Quantum of Solace dove Daniel Craig, interpreta il ruolo di 007, alcune scene sono state girate proprio a Siena? Fra tutti i James Bond Daniel Craig e Pierce Brosnan sono stati i miei preferiti.

A parte questa pellicola, Siena si è prestata anche per il film: Six Underground, una produzione di Netflix, penso che ormai  tutti conosciamo il colosso californiano. Anche loro hanno apprezzato questa meravigliosa città.

Vi ricordate il film Il burbero del 1986 diretto da diretto da Castellano e Pipolo? Sicuramente sì, gli attori erano  Adriano Celentano e Debra Feuer. Gran parte delle scene del film  sono state girate a Siena portano sullo schermo proprio il territorio e i colori della Nobile Contrada dell’Oca.

Appena sarà possibile torneremo volentieri per scoprire tante altre curiosità da raccontarvi.

"Chi ha bocca vuol mangiare"
proverbio toscano

Ci sono molti modi per conoscere un territorio: uno di questi è avvicinarsi ai sapori dei piatti culinari. La gastronomia, specialmente in Italia, che è la patria del buon cibo, è un’esperienza completa, soprattutto per la mia pancia.

Iniziamo con il dire che la cucina senese è simile a quella toscana, ma con alcune differenze: versioni speciali dei piatti culinari. 

Ribollita senese

Il piatto tipico più famoso di Siena è senza dubbio la ribollita, una zuppa di pane ricca di ingredienti e molto saporitaa base di carote, sedano, cipolla, fagioli bianchi e cavolo. Generalmente vi verrà servita a delle fette sottili di pane rustico toscano o ciabatta con cui consumarla.

Pici all’aglione

È una delle ricette di pasta più conosciute a Siena, un primo piatto semplice  e molto gustoso. I “pici” sono un particolare tipo di pasta che assomiglia  molto ai normali spaghetti, ma un po’ più grandi.

L’aglione è un particolare tipo di aglio prodotto nella Val di Chiana; possiede dimensioni maggiori,  con un profumo più intenso  e con

una migliore digeribilità rispetto all’aglio comune. In questa ricetta è il condimento principale della salsa di pomodoro che accompagna i pici.

Per una come me che ama il sapore dell’aglio Siena è il luogo ideale dove gustarlo anche solo sul pane toscano è una vera leccornia.

Altri piatti gustosi per chi ama la carne sono la trippa senese e l’osso buco senese che in realtà è uno stinco di vitello con verdure stufate.

Ovviamente non mancano i salumi come il capocollo, il lardo, la pancetta e la finocchiona e i formaggi come il pecorino senese

E adesso veniamo ai dolci.

Cantucci del Vin Santo

Scusate ma io ho già l’acquolina in bocca!

Sono dei biscotti secchi alle mandorle che si inzuppano in un bicchierino di Vin Santo. Ne troverete in abbondanza a Siena, perciò non fatevi scrupoli  dopo un pranzo o una cena a chiedere il bis, d’altronde uno tira l’altro!

Ricciarelli

Ricciarelli di Siena sono dei dolcetti di marzapane a base di mandorle, chi non li conosce alzi la mano.

Panforte

Nella sua antica versione veniva preparato dai monaci ed era una specie di focaccia a base di acqua, miele e frutta fresca. Nel 1550 fu suor Berta a cambiare gli ingredienti con mandorle, frutta candita, zucchero e miele arricchito con spezie, allo scopo di ridare energie ai soldati senesi, stanchi dopo un assedio. Da allora il panforte è diventato il dolce natalizio tipico della città.

Dove abbiamo soggiornato

La capanna di panpepato

Per il soggiorno abbiamo preferito scegliere “La capanna di Panpepato” che dista da Siena circa 20 km così da avere la possibilità di poter girare liberamente tanti bei borghi medievali toscani.

Dopo la prenotazione con Booking, la proprietaria è stata così gentile da fornirci con una email tutti i luoghi interessanti da visitare e le varie strutture vicine: dai supermercati ai ristoranti.

La casa si è presentata pulitissima offrendo anche un giardino dove abbiamo potuto goderci dei giorni di relax e grigliate a base di carne e verdure. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal profumo e dal gusto del cibo acquistato alla Coop di Rosia, davvero genuino!

Abbiamo soggiornato sette giorni: dal 2 luglio al 9 luglio del 2016 al prezzo di 378,00 euro.

Devo avvisarvi che qui gli animali non sono ammessi. 

La tua guida

Ciao 

sono Pamela appassionata di viaggi, borghi e castelli medievali, ho un debole per le armature e quando le vedo non resisto a non toccarle! 

Nel tempo libero mi piace immergermi nella lettura, mi definisco una divoratrice di libri e amo la natura e gli animali, i miei preferiti sono i cani e gli asinelli.

Ma soprattutto amo scrivere.

Se ti piacciono i romanzi gialli, dovresti dare un’occhiata ai miei ultimi titoli! 

Cliccate su questo link per saperne di più. 

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