TORRECHIARA
il castello degli innamorati
indicazioni stradali
Breve nozione di storia
Torrechiara compare nei primi documenti del XI sec. col nome di Torclara, che deriverebbe da Torcularia cioè torchio per la presenza nel medioevo di ulivi per la produzione di olio, oggi si produce vino.
La presenza di un edificio con finalità difensiva di proprietà degli Scorza in questa località è segnalata in un’ordinanza del 1259 del Podestà di Parma che ne stabilisce la demolizione. Il documento lo definisce “domum”, con ogni probabilità una semplice ‘casa forte’ per il presidio del territorio.
Non tutti sanno che il castello sorge su antiche rovine di un edificio con finalità difensiva di proprietà degli Scorza dove con un’ordinanza del 1259 ne stabilisce la demolizione.
E così venne costruito il castello tra il 1448 e il 1460 dal nobile Pier Maria Rossi per l’amante Bianca Pellegrini d’Arluno, ma della loro storia d’amore ve ne parlerò più avanti. Il castello sorge su un’altura che domina la vallata, questa posizione era un tempo strategica per garantire il controllo sul territorio.
Tra intrighi, sotterfugi e ribellioni il maniero dopo la morte di Pier Maria Rossi, secondo le sue volontà testamentarie, sarebbe dovuto andare in eredità al figlio naturale Ottaviano, avuto con Bianca Pellegrini. Fu invece oggetto di aspre dispute spartitorie e di compravendite.
Dal 1499 si avvicendano diversi proprietari ad iniziare dal maresciallo del re di Francia Pietro di Rohan, che lo vende ai Pallavicino per poi passare agli Sforza-Cesarini e a Pietro Cacciaguerra che lo cede nel 1912 allo Stato, dopo averlo spogliato dei preziosi arredi sopravvissuti alle razzie dei proprietari precedenti.
In effetti quando si visita il castello è spoglio di mobilia, un vero peccato, ma rimarrete affascinati dagli affreschi.
Lo sapevate che...
Il Castello di Torrechiara fa parte del circuito dei Castelli del Ducato, ma in questo caso non potrete usufruire dello sconto di un euro se possessori del Passaporto del Circuito Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli perché di proprietà dello Stato.
Tornando a parlare di Pier Maria Rossi, conte di Berceto, marchese di San Secondo, è certamente uno dei personaggi più interessanti del ‘400, paragonato a Lorenzo il Magnifico. Possedeva doti da condottiero militare e umanista, era colto e intellettuale, amava la musica e la poesia e conosceva le scienze astrologiche, matematiche ed architettoniche.
La struttura castellana è dotata di un ampio sistema sotterraneo di segrete, aperte alle visite in alcune straordinarie occasioni.
Gli ultimi restauri hanno inoltre reso fruibili gli originari e panoramici camminamenti di ronda.
Stanze del maniero
il castello

Il maniero, si innalza su alte scarpate, realizzate per motivi soprattutto bellici. Rivestito in pietra oltre che in mattoni sulla sommità delle torri, sono numerosi gli accorgimenti difensivi presenti originariamente nella fortezza, dei quali si scorgono ancora le tracce.
Una volta oltre alle tre cerchie di mura, era accerchiato da un doppio fossato, valicato in origine da due ponti levatoi: il più esterno, scomparso, si sviluppava attorno al borgo; il più interno, ancora esistente, circonda la cerchia muraria più prossima al castello. Entrambi i fossati furono progettati asciutti da Pier Maria II de’ Rossi stesso, che in tal modo voleva evitare che chi intendesse tentare la scalata al castello avesse la possibilità di nascondersi nell’acqua. Un uomo ingegnoso!
Il castello è dotato di cinque massicce torri quadrate, quattro delle quali poste alle estremità del Cortile d’Onore.
La torre del Rivellino, che funge da ingresso alla cerchia muraria interna, è raggiungibile dal primo cortile attraversando un ponte in pietra, che sostituisce l’antico doppio ponte levatoio di cui si conservano le tre alte fessure che ne ospitavano i bolzoni.
La torre del Leone, la più alta dell’intero maniero, nacque con funzioni di mastio, nelle immediate vicinanze della torre del Rivellino.
La torre del Giglio si affaccia verso la vallata del rio delle Favole, il quale deve il suo nome alla presenza di uno stemma raffigurante un giglio, in onore di Bianca Pellegrini.
La torre di San Nicomede, il quale deve il suo nome all’oratorio omonimo collocato alla sua base.
La torre della Camera d’Oro per la presenza della famosa sala affrescata omonima, collocata al primo piano della struttura.
Infine, esteso su una pianta rettangolare, dominato dalle torri angolari, si trova La Corte d’Onore dove al centro è collocato il pozzo in mattoni, profondo 66 m. Ai lati ovest ed est si aprono due diversi porticati.
Affreschi

Rimarrete affascinati dagli affreschi di Cesare Baglioni nella sala Giove, dove le dame di corte si dedicavano alla lettura, alla musica e il ricamo. La sala, viene così chiamata per la rappresentazione di Giove su una nuvola intento a scagliare un fulmine.
La sala del Pergolato potrete invece ammirare i finti paesaggi con rovine, piante e muri sbrecciati. Vedrete intrecciati. Sul soffitto a volta vedrete le immagini di intrecci di tralci di vite di ricchi di grappoli d’uva. Sullo sfondo celeste volano numerosi uccelli di specie diverse, alcuni dei quali non autoctoni. Sul bordo sono state raffigurate sfingi, vasi e figure femminili e mitologiche, tra cui Marte e Venere.
Sala paesaggi, come spiega già il nome troverete figure femminili, animali fantastici e, all’interno di cammei, lotte tra guerrieri e personaggi mitologici.
Sala degli Angeli, definita così per le raffigurazioni di angeli senza ali appoggiate su balaustre, recano tra le mani tre rami di melo cotogno, un anello con diamante e una corona da conte
Potrete ammirare la sala della Vittoria, degli Stemmi, facile capire il motivo del nome, la sala del Vespro e del Meriggio dove il soffitto è ornato con un affresco raffigurante un cielo azzurro attraversato da grandi nuvole bianche, su cui stagliano aironi, falchi, pavoni e le nubi presentano alcune sfumature rosate, mentre il sole è prossimo a tramontare.
Il salone dei giocolieri era una stanza destinata a stupire gli ospiti, comunica con la della torre del Leone anch’essi affrescato.
Ho lasciato per ultimo la Camera d’Oro, nata probabilmente come camera da letto e studiolo privato di Pier Maria II de’ Rossi, è famoso per il ciclo di affreschi dipinti probabilmente da Benedetto Bembo.
Leggende su Torrechiara
Ovviamente in questo maniero non poteva mancare la leggenda del prode Pier Maria Rossi . Dovete sapere che il condottiero si sposò a soli 15 anni con Antonia Torelli, figlia di un nobile locale. Con questo matrimonio nacque l’alleanza tra i due casati e una lunga discendenza di ben undici figli!
Alla corte viscontea a Milano il condottiero incontrò la donna con la quale avrebbe intrecciato il suo cammino per il resto della sua vita: Bianca Pellegrini, la dama d’Arluno.
Nel 1440 quando Pier Maria II dovette far ritorno a Parma, Bianca lo seguì. Il vincolo matrimoniale che li legava ai rispettivi coniugi non fu mai un limite. Fu una relazione adultera e seppe sopravvivere oltre il tempo umano dei due amanti.
Torrechiara diventò la sede della corte, ma anche il nido d’amore in cui vivere la sua relazione con Bianca Pellegrini.
Detto questo, veniamo alle leggende, perché ce ne sono ben due:
Una riguarda proprio il condottiero Pier Maria, dove si racconta che il suo fantasma durante le notti di plenilunio, si aggira ancora nei pressi del castello e ritorna spesso sul Rio delle Favole, strada che conduce all’ingresso della fortezza, recitando un motto dedicato all’amata: “Nunc et semper”, ora e sempre. Il motto è rintracciabile anche nell’affresco della “Camera d’oro”, fatta costruire dal conte per lui e la duchessa, precisamente sul nastro che lega i cuori dei due amanti e sui quali sono effigiate le loro iniziali.
Secondo un’altra versione, sarebbe invece il fantasma di una duchessa, murata viva nel maniero in epoca imprecisata, a vagare nelle vicinanze dell’edificio, non è cattiva, anzi, è allegra ed esuberante, tanto da elargire baci appassionati agli uomini che hanno la fortuna di incontrarla per vendicarsi del marito.
Le chicche di Pamela
Libri che vi consiglio

In questo caso vi consiglierei un paio di libri da leggere in caso vorreste visitare il castello, oppure dedicarvi a una lettura medievale.
Il libro che vi consiglio è il primo tradotto in italiano di una serie di romanzi dell’autrice americana Jery Westerson, una delle mie preferite, basato sul protagonista Crispin Guest, un nobile cavaliere decaduto che per mantenersi ha scelto di fare l’investigatore nell’Inghilterra del XIV secolo.
Spesso ho associato il protagonista proprio al film di Ladyhawke, solitario, intelligente con un passato che lo perseguita.
Cinematografia

Lo sapevate che uno dei miei film preferiti, Ladyhawke diretto da Richard Donner del 1985, alcune scene scene sono state girate proprio qui! È una pellicola che non mi stancherò mai di guardare, anche se è risultato un insuccesso commerciale. La storia è ambientata nel Duecento. Il cattivo signore di un borgo francese ha trasformato due innamorati in due animali: lui diventa un lupo di notte, quando lei è una bella fanciulla; lei è un falco di giorno, quando lui è un prode cavaliere. Insieme affrontano una fantastica avventura, finché durante un’eclisse solare, il maleficio si dissolverà. Assolutamente da guardare, io non amo molto i film romantici ma questo…
Un altro film da segnalare Addio fratello crudele. Anno 1971,Regia di Giuseppe Patroni Griffi. Fu molto criticato e all’epoca fece scandalo.
Un altro film interessante Condottieri dalla trama storica del 1937 di produzione italo-tedesca. l film ebbe diverse location: gli interni furono girati negli studi mentre per gli esterni vennero scelte diverse ambientazioni presso il castello di Torrechiara.
Donne e soldati un film del 1954, Regia: Antonio Marchi. la trama racconta che durante il Medioevo, una piccola città emiliana è sotto assedio. Mentre gli assediati soffrono la fame, le truppe assedianti sono desiderose di compagnia femminile. Accade così che i soldati favoriscono l’approvvigionamento della città assediata mentre le donne della città si adoperano per dare qualche conforto ai baldi guerrieri. Grazie a questa collaborazione la guerra finirà.
Novità per i nostri amici a 4 zampe

Castello di Torrechiara non può accogliere animali di affezione al seguito dei visitatori, per ragioni di tutela e di conservazione del patrimonio (il Castello presenta numerose sale completamente affrescate e spazi prativi di belvedere) e per la massima sicurezza del pubblico.
Proprio comprendendo le motivazioni di affezione e per venire incontro alle richieste dei visitatori il castello di Torrechiara ha avviato una collaborazione con la società Bauadivisor che ha ideato un innovativo servizio di Dog Sitting e Dog Walker che consente ai proprietari di cani che intendano visitare il Castello di Torrechiara di non separarsi dal proprio cane, ma conducendolo con loro fino all’ingresso ed affidandolo, alla data ed all’orario stabilito, direttamente alle operatrici cinofile di Bauadivisor, fino al termine della visita, quando verrà riconsegnato al proprietario.
Direi che è un’idea geniale!
Il servizio va prenotato in anticipo di almeno 24 ore direttamente sul sito.
Dove abbiamo soggiornato
Hotel Sporting
Per il soggiorno abbiamo scelto di soggiornare a Tabiano presso l’Hotel Sporting dista dal castello di Torrechiara cinquanta minuti.
Ci siamo trovati così bene che abbiamo allungato la nostra permanenza.
L’accoglienza, la gentilezza, la simpatia dei gestori e del personale ci ha fatto sentire a casa.
La struttura è accogliente con la possibilità di usare la piscina situata sul terrazzo dell’edificio. Su richiesta è possibile fare massaggi effettuati in loco, dove si può fare anche richiesta di sauna, sala relax e sala fitnes.
Il ristorante propone menù ricchi e gustosi, vale sicuramente la pena di fermarsi per il pranzo o la cena. Noi ci siamo fermati a degustare le pietanze e se ve lo dice una buongustaia, potete crederci!
Ottimo rapporto prezzo/qualità.
Questa struttura è un’ottima posizione di partenza per visitare i castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
Ci torneremo sicuramente.
Ecco il link al loro sito: Hotel Sporting


La tua guida
Ciao
sono Pamela appassionata di viaggi, borghi e castelli medievali, ho un debole per le armature e quando le vedo non resisto a non toccarle!
Nel tempo libero mi piace immergermi nella lettura, mi definisco una divoratrice di libri e amo la natura e gli animali, i miei preferiti sono i cani e gli asinelli.
Ma soprattutto amo scrivere.
Se ti piacciono i romanzi gialli, dovresti dare un’occhiata ai miei ultimi titoli!

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